Dibattito Pubblico Genova
La Gronda di Ponente
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Gronda di Ponente: Ecco chi ci crede

La recente campagna pubblicitaria della Camera di Commercio è volta a dimostrare come, l'assenza della Gronda di Ponente, stia alla base dell'inesorabile fuga delle realtà produttive e della cronica mancanza di turismo che da tempo immemore affligge il territorio genovese.
La verità è che una città "europea" (termine caro al Sindaco Vincenzi) non si misura su quante autostrade la attraversino, ma sui servizi e sulle opportunità che la città stessa offre ai cittadini, alle aziende locali ed al turista.
E pare altresì strano dover constatare come il nostro Sindaco, nel corso della sua recente esperienza europea, probabilmente non abbia mai osservato con la dovuta attenzione le città in cui è transitata.
Una città europea si basa su politiche locali il successo delle quali è valutabile nel medio-lungo termine, ponendo i pilastri del suo avvenire non sulla cementificazione indiscriminata, ma sullo sviluppo sostenibile e sulla riorganizzazione delle infrastrutture esistenti.
E' questa la sfida che molte città europee hanno già vinto o stanno attrezzandosi ad affrontare, ma che noi genovesi ci accingiamo a perdere definitivamente con l'ennesima, scriteriata colata di cemento.
In tutte le realtà europee mediamente evolute si rafforzano i servizi nel rispetto della qualità della vita dei cittadini (la valutazione di impatto ambientale, ad esempio, avviene contestualmente alla presentazione del progetto, al contrario di quanto accade oggi in Italia), puntando massicciamente a trasferire le persone sul trasporto pubblico e le merci su rotaia; a Genova, anzichè una tangenziale (che pure sarebbe auspicabile), si costruirà l'ennesima "secante" in mezzo alle case - per di più a pagamento - giustificata sulla base di lacunosi ed inesatti "studi trasportistici" prodotti da Autostrade, lasciando al "poi" il miglioramento di servizi essenziali quali il trasporto pubblico ed della viabilità cittadina, probelmatiche che da tempo avrebbero dovuto essere trattate con priorità assoluta.
Occorre inoltre sottolineare come il boccheggiante stato del turismo genovese ed il trasferimento delle aziende locali altrove siano principalmente conseguenza sia della mancanza di iniziativa degli imprenditori liguri, sia della scarsa capacità degli amministratori locali.

Può essere utile ricordare come coloro i quali oggi si ritrovano tutti uniti dietro a un tavolo furoreggiando "sì alla gronda" - e che guardano ad essa come alla panacea di tutti i mali - ossia la "lobby" fra gli amministratori e gli imprenditori locali, siano gli stessi che :
1) hanno lasciato che Genova perdesse Costa Crociere (con il conseguente indotto);
2) hanno tenuto chiusi le attività commerciali quando migliaia di croceristi si riversavano a Genova nei fine settimana, senza produrre iniziative turistiche di supporto;
3) hanno lasciato che la nostra città versasse in uno stato di decennale sporcizia e incuria (senza contare la mancanza di segnaletica turistica e di una viabilità chiara per coloro i quali debbano recarsi a prendere il traghetto: quanti turisti, usciti da Genova Ovest, da anni imboccano la sopraelevata e finiscono alla Foce...);
4) hanno svenduto per una cifra irrisoria il superbacino, con il risultato che ora gli scafi devono essere fatti altrove ed trasferiti poi a Genova per l'allestimento;
5) hanno rimandato continuamente la realizzazione dei progetti di metropolitana di superficie e di politiche di incentivo all'uso del trasporto pubblico;
6) hanno condotto l'aeroporto di Genova ai minimi storici (sia in termini di i voli, sia in termini di servizi al viaggiatore: oggi è infatti sempre più simile ad un aeroporto fantasma);
7) hanno mantenuto inutilizzabili per decenni ettari di aree ex industriali dismesse, senza mai attivarsi per renderle disponibili alle attività produttive, con il risultato che le aziende locali in espansione hanno dovuto trasferirsi altrove per la cronica mancanza di spazi (abbiamo visto cosa è stato fatto alla Fiumara; toccherà anche all'area ex-Ilva?);
8) hanno prodotto circa 5 milioni di euro di danni per il blocco del VTE (dovuto ad un "baco" nel software) all'inizio del 2008;
9) hanno parlato e sparlato per anni di mirabolanti progetti (tunnel sotto il porto o "affreschi" tanto pittoreschi quanto improbabili) senza produrre alcunchè di concreto.

Si potrebbe andare avanti con dozzine di altri esempi, emblematici dell'incapacità di evolvere di questi valenti personaggi che ci guidano.

Dobbiamo forse credere che una nuova autostrada potrà porre rimedio alla loro inettitudine? Oppure questa è forse un alibi?
Distruzione ambientale, inquinamento, famiglie sfollate dalle loro case e minimo 15 anni di cantieri e polveri sono veramente il giusto prezzo che i cittadini del ponente devono pagare per assicurare un futuro migliore per i loro figli?
Ricordiamoci che abbiamo impiegato ben 23 anni per fare soli 5.2 km di metropolitana - ad oggi la più costosa del mondo con 74000 euro al metro lineare.
Quanti anni e denari ci vorranno per costruire un'opera di 32 Km, di cui circa 20 in galleria?
Alla fine, non resterà neanche un chicco di torta di riso per i cittadini genovesi... perchè politici ed imprenditori locali se la saranno già gustata e digerita tutta.

Marco

 



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