Dibattito Pubblico Genova
La Gronda di Ponente
Testo dott.ssa Mannucci

Incontro dibattito pubblico di sabato 4 aprile 2009 Teatro Albatros
Intervento della psicologa dottoressa Daniela Mannucci dell'Istituto dei tumori di Genova

Daniela Mannucci: Facciamo un esperimento pratico. La psicologia tratta delle emozioni e dei pensieri. Immaginiamo di avere un limone maturo e succoso, tagliarlo a metà e darci un morso. Avete notato qualcosa?

Avete notato che le ghiandole salivali hanno prodotto più saliva. Questo è solo un piccolo ma profondo esempio di cosa succede quando immaginiamo di addentare un limone. Il solo pensiero e la visualizzazione di questo gesto, può concretamente influenzare il nostro sistema nervoso e le reazioni chimiche e ormonali del nostro organismo. Questo significa – e non è poco – che ogni pensiero, ogni emozione detta lo stato interiore del nostro organismo. Se solo l’immagine di un limone riesce ad attivare le nostre ghiandole salivali automaticamente, cioè non su nostro preciso comando, allora immaginate quali effetti psicologici e fisiologici sono provocati dalla questione Gronda. Questa esperienza sta influenzando le vite di molte persone giorno dopo giorno.
Le persone convivono con dubbi e domande quali: quanto tempo potrò stare ancora nella mia casa? Dove andrò a finire? Esse si arrovellano giorno e notte pensando a come sia ingiusta questa situazione quando ci sarebbero altre possibili soluzioni. Perché invece scegliere di devastare la mia vita e la splendida natura che mi circonda? L’uomo desidera e ha bisogno di sentirsi al sicuro, di sentire che l’ambiente che lo circonda è stabile e prevedibile. Spesso non siamo coscienti di sentirci al sicuro finché non accade qualcosa che minaccia il nostro senso di sicurezza. Quasi tutti gli esseri viventi cercano di mettersi al sicuro quando si sentono minacciati. L’uomo stesso, quando è sottoposto a traumi o stress, reagisce cercando ciò che è familiare, cercando il suo nido. E quando è proprio questo nido ad essere minacciato e che rischia di essere distrutto, gli esseri umani hanno bisogno di dare un significato agli eventi traumatici della vita in modo da renderli comprensibili, prevedibili e controllabili. La mente e il cuore umano cercano di spiegare l’inspiegabile. Per comprendere le reazioni psicologiche ad un trauma, è importante innanzitutto capire la reazione della paura. L’uomo sviluppa naturalmente dei confini, confini psicologici e fisici per tenere fuori il pericolo. Non riuscire a tenere lontano il pericolo, ci dà la sensazione di aver perso il controllo delle nostre vite, creando un senso di paura e un profondo trauma psicologico.
I tipi di trauma più gravi che si possono verificare sono quelli riferiti al pericolo per la propria vita o quella della propria famiglia, o all’improvviso la distruzione della propria casa e del proprio quartiere. Questo genere di trauma è ancora più forte quando è stato causato deliberatamente, al contrario di traumi dovuti a catastrofi naturali come terremoti, alluvioni, incendi o a incidenti come disastri aerei. Nel caso in questione si tratta di un disastro volontario e voluto che è già cominciato a causare stress e traumi psicologici e fisiologici ancora prima della sua attuazione. E’ risaputo che le conseguenze psicologiche e fisiologiche sono ancora più gravi e durature quando l’evento scatenante è causato dall’uomo. Come fa l’uomo ad accettare che i politici che egli stesso ha eletto per portare pace e prosperità, benessere e giustizia sono gli stessi che ora vogliono causare dolore e sofferenza... 

Il presidente della commissione del dibattito pubblico professor Luigi Bobbio 
strappa di mano il microfono alla dottoressa Mannucci, 
che riprende in suo intervento dopo alcuni minuti di tensione in sala

 … minacciando il suo nido e la sua necessità biologica e psicologica di sentirsi al sicuro e in pace. La costruzione della Gronda darà il via ad un effetto domino che avrà ripercussioni per molti anni a venire. Riflettiamo di nuovo su come gli interventi traumatici producano paura prima, durante e dopo l’evento stesso. La paura implica un senso di vulnerabilità, impotenza, perdita di controllo, incertezza e minaccia alla propria vita. Grazie ai mass media siamo sempre al corrente di tutti i disastri naturali e umani che accadono nel mondo. Quando osserviamo il mondo politico, vediamo molti traumi causati dall’uomo come la guerra, le armi chimiche, il terrorismo che hanno un effetto devastante sulla salute e sulla stabilità nazionale. Le vittime di traumi e disastri umani provano sentimenti, pensieri e comportamenti molto complessi che spesso rimangono nella memoria e che ritornano se stimolati da esperienze simili. Studi hanno dimostrato che coloro che rivivono dei ricordi traumatici, possiedono spesso la sensazione che il peggio debba ancora venire. Questo senso di condanna imminente è noto nel linguaggio clinico come disturbo da stress post-traumatico. Molte delle persone che oggi sono minacciate da questa questione, sono già sopravvissute alla seconda guerra mondiale. Sono figli della guerra. Prima di approfondire come la mente e il corpo funzionino come un tutt’uno, voglio soffermarmi sul significato che diamo alla parola casa. La casa, bella o non bella che sia, contiene la nostra storia, una storia importante fatta di gioie e sacrifici, frutto dell’amore. Una casa è un nido, un rifugio, un luogo che ci riempie di fiducia. Anche gli oggetti contenuti in essa, dai più preziosi ai più comuni, hanno un significato particolare. La casa rappresenta la storia passata, la bellezza presente e i sogni futuri. Alcuni hanno anche un ulteriore ricordo: quello della guerra. Questo ricordo permane nella mente e nel cuore mentre cercate di capire l’incomprensibile scelta che si vuole fare oggi. I nostri genitori hanno lavorato per restituire a noi la pace e la stabilità che il Creatore ci ha dato di diritto. Come se non bastasse, oggi state per affrontare un altro tipo di guerra, sempre causata dall’uomo. Il trauma dello sradicamento non colpisce solo chi è stato strappato dalla propria terra di origine, ma anche chi vive nella paura di perdere la propria casa, chi affronta la tristezza di dover perdere tutto ciò che ha costruito con l’energia e il sacrificio proprio e della loro famiglia. Queste persone non solo perdono ciò che hanno ereditato e costruito, vedono anche infranto il sogno di lasciare un’eredità ai loro figli con la paura e frustrazione di non poter controllare il loro mondo, sia interiormente che esternamente. La connessione mente-corpo è molto importante per capire come l’organismo umano reagisce alla minaccia e alla paura. Avete visto nell’esempio del limone, la mente e il corpo ragionano come un tutt’uno. La mente pensa e visualizza, il corpo reagisce. La mente tocca un’area dell’organismo umano come i pensieri e le emozioni; ha un effetto che pervade il nostro sistema nervoso, il sistema ormonale e il sistema immunitario creando un effetto psicofisiologico. La scienza ha ormai compreso che i pensieri e le emozioni, soprattutto quelli negativi, possono a lungo termine avere effetti debilitanti sull’organismo. L’unità mente-corpo è come l’archivio di un computer che registra e contiene ogni singola esperienza, pensiero ed emozione nella nostra vita. Quando una persona è sottoposta a stress acuto o cronico, le sensazioni o emozioni legate a esperienze negative del passato vengono rivissute e riportate a galla. Questo significa che la nostra unità mente-corpo risuona come un campanello di allarme che porta a produrre ormoni dello stress. Questi debilitano e stancano il sistema nervoso e immunitario, lasciandoci in preda all’ansia. In casi cronici si può arrivare alla malattia.
 
Bobbio: Volevo chiedere scusa alla dottoressa per l'interruzione. C'è una frase che ha detto la dottoressa che mi ha disturbato. Ha detto che i politici anziché fare il benessere della popolazione vogliono creare conseguenze nocive. Il problema è su quel vogliono...
 
Un cittadino chiede di fare una precisazione.
 
Intervento dal pubblico: Volevo puntualizzare. Sono Marco Scala, lavoro all'Ist e abito qua dietro. La dottoressa ha riportato tutto quello che sentiamo uscire dalla bocca delle persone che incontriamo quando passeggiamo qui intorno.
 
Intervento dal pubblico: Vogliamo tutti le scuse.
 
Bobbio: Ho chiesto scusa alla dottoressa e lo chiedo a tutti voi. Trovo la precisazione che ha fatto il signore corretta. La situazione è tesa ma non possiamo fare certe affermazioni.
 



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